Le Comte De Monte-Cristo
4.4129 voti
✒ Autore | Alexandre Dumas père |
📖 Pagine | 2087 |
⏰ Tempo di lettura | 71 ore 30 minuti |
💡 Pubblicato | 1846 |
🌏 Lingua originale | Francese |
📌 Tipo | Romanzi |
📌 Generi | Storico, Avventura, Realismo, Filosofico |
📌 Sezioni | Romanzo storico , Romanzo di avventura , Romanzo realistico , Romanzo filosofico |
Indice del libro
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VOLUME PRIMO.
Capitolo 1. L'ARRIVO A MARSIGLIA.
Il 24 febbraio 1815 la vedetta della Madonna della Guardia dette il segnale della nave a tre alberi il Faraone,che veniva da Smirne, Trieste e Napoli.
Com'è d'uso, un pilota costiere partì subito dal porto, passò vicino al Castello d'If e salì a bordo del navigliofra il capo di Morgiou e l'isola di Rion.
Contemporaneamente com'è ugualmente d'uso, la piattaforma del forte San Giovanni si ricoprì di curiosi;poiché è sempre un avvenimento di grande interesse a Marsiglia l'arrivo di qualche bastimento, in particolare poi quando questo legno, come il Faraone, si sapeva costruito, arredato e stivato nei cantieri della vecchia Phocée e appartenente ad un armatore della città.
Frattanto il naviglio avanzava ed aveva felicemente superato lo stretto, formatosi da qualche scossa vulcanica fra l'isola di Casareigne e quella di Jaros. Aveva oltrepassato Pomègue, avanzando il suo gran corpo sotto le sue tre gabbie ma tanto lentamente, e con andamento così mesto, che i curiosi con quell'istinto che presagisce le disgrazie, si domandavano quale infortunio fosse accaduto a bordo. Tuttavia gli esperti alla navigazione riconoscevano che se un qualche accidente era avvenuto, questo non era al materiale del bastimento, poiché se procedeva lentamente, lo faceva nelle condizioni di un naviglio eccellentemente governato. La sua àncora era gettata, i pennoni di bompresso abbassati, e vicino al pilota che s'apprestava a dirigere il Faraone nella stretta entrata del porto di Marsiglia c'era uno svelto giovane, che con occhio attivo sorvegliava ciascun movimento del naviglio, e ripeteva ciascun ordine del pilota.
La vaga inquietudine che commoveva la folla aveva particolarmente agitato uno degli accorsi alla spianata di San Giovanni, che non volle attendere l'entrata del bastimento nel porto, ma saltò in una barchetta e ordinò di vogare verso il Faraone, che raggiunse dirimpetto all'ansa di riserva. Il giovane marinaio, vedendo giungere quest'uomo, lasciò il suo posto a lato del pilota, e venne col cappello in mano ad appoggiarsi al parapetto del bastimento. Era un giovane di vent'anni circa, alto, snello, con occhi neri, e capelli color dell'ebano. Si scorgeva in tutta la persona quell'aspetto di calma e di risoluzione che sono proprie degli uomini avvezzi fin dalla loro infanzia a lottare coi pericoli. "Ah siete voi Dantès?" esclamò l'uomo della barca. "E che è accaduto, e perché quest'aria di tristezza sulla vostra nave?"
"Una gran disgrazia, signor Morrel" rispose il giovane, "gran disgrazia particolarmente per me. All'altezza di Civitavecchia abbiamo perduto il bravo capitano Leclerc..." "Ed il carico?" domandò con premura l'armatore.
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1 commento
AggiungiGiancarlo Guenzi
27.11.2022 23:19
Grazie per la vostra iniziativa
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