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«Father Goriot» in Italian

Book Father Goriot in Italian

Papà Goriot

4.437 votes
✒ Author
📖 Pages299
⏰ Reading time 14 hours 30 minutes
💡 Originally published1835
🌏 Original language French
📌 Type Novels
📌 Genres Prose, Psychological, Realism, Social
📌 Sections Psychological novel , Realistic novel , Social novel

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Papà Goriot: read the book

La signora Vauquer, nata de Conflans, è una donna anziana che da quarant'anni tiene a Parigi una pensione familiare situata in rue Neuve-Sainte-Geneviève, tra il quartiere latino e il faubourg Saint-Marceau. La pensione, nota come Casa Vauquer, accetta sia uomini che donne, giovani e vecchi, senza che i costumi di questa rispettabile istituzione abbiano mai prestato il fianco alla maldicenza. Ma è anche vero che da trent'anni non vi si è mai vista una fanciulla e perché un giovane vi alloggi deve ricevere ben pochi soldi dalla famiglia. Ciò nonostante, nel 1819, anno in cui ha inizio il nostro dramma, vi si trovava una povera ragazza. Per quanto screditato, il termine dramma di cui è stata prodiga in maniera abusiva e persecutoria la lacrimevole letteratura dei nostri tempi nel nostro caso è necessario usarlo: non che questa storia sia drammatica nel vero senso della parola, ma alla fine dell'opera forse qualche lacrima sarà stata versata intra muros e extra. La capiranno fuori di Parigi? È lecito dubitarne. Le particolarità di una vicenda ricca di osservazioni e di colore locale non possono essere apprezzate se non tra le colline di Montmartre e le alture di Montrouge, nell'illustre vallata di calcinacci sempre sul punto di cadere e di rigagnoli neri di fango; vallata piena di sofferenze reali, di gioie spesso ingannevoli, e così frenetica che occorre un qualcosa di esorbitante per crearvi una sensazione di una certa durata. Capita però che ci s'imbatta in dolori che il coacervo di vizi e di virtù rende grandi e solenni: alla loro vista, gli egoismi, gli interessi, si arrestano e s'impietosiscono, ma l'impressione che ne ricevono è come di un frutto saporito subito divorato. Il carro della civiltà, simile a quello dell'idolo di Jagernatt, spezza rapidamente anche un cuore meno fragile degli altri che tenti di frenarlo e di incepparne la ruota, e continua il suo cammino glorioso. Così farete voi, voi che tenete questo libro con una bianca mano, voi che vi sprofondate in una morbida poltrona dicendo: «forse mi divertirà». Dopo aver letto le segrete sventure di papà Goriot, cenerete con appetito attribuendo all'autore la vostra insensibilità, tacciandolo di esagerazione, accusandolo di fare poesia. Ah! sappiatelo: questo dramma non è una finzione, né un romanzo. All is true, è così vero che ciascuno può riconoscerne gli elementi intorno a sé, forse nel proprio cuore.
La casa dove viene gestita la pensione appartiene alla signora Vauquer. Si trova nella parte bassa di rue Neuve-Sainte-Geneviève, nel punto in cui il suolo declina verso rue de l'Arbalète con una pendenza talmente brusca e ripida che i cavalli la risalgono o la discendono raramente. La qual cosa è propizia al silenzio che regna in quelle strade strette tra la cupola del Val-de-Grâce e la cupola del Panthéon, due monumenti che mutano le condizioni dell'atmosfera conferendole delle tonalità gialle, tutto incupendo con le tinte severe proiettate dalle due cupole. Il selciato in quella parte è asciutto, nei rigagnoli non c'è né fango né acqua, l'erba cresce lungo i muri. L'uomo più noncurante si rattrista come tutti i passanti, il rumore di una carrozza diventa un avvenimento, le case sono tetre, i muri sanno di prigione. Un parigino che si fosse smarrito vi vedrebbe solo pensioni familiari o ospizi, miseria o noia, vecchiaia che sta per morire, gaia gioventù costretta a lavorare. Nessun quartiere di Parigi è più orribile, né, diciamolo pure, più sconosciuto. La rue Neuve-Sainte-Geneviève soprattutto è una cornice di bronzo, la sola che si addica a questo racconto, a cui è difficile predisporre l'animo con toni sufficientemente cupi, con idee sufficientemente gravi; come, di gradino in gradino, la luce scema e il canto della guida si fa più cavernoso, allorché il viaggiatore scende nelle Catacombe. Chi deciderà che cosa è più orribile a vedersi tra cuori inariditi e crani vuoti? La facciata della pensione dà su un giardinetto, di modo che la casa forma un angolo retto con la rue Neuve-Sainte-Geneviève, dove appare stagliata in profondità. Lungo la facciata, tra la casa e il giardinetto, c'è un acciottolato a conca, largo una tesa, davanti al quale corre un vialetto sabbioso, bordato di gerani, oleandri e melograni in grandi vasi di ceramica blu e bianca. Si entra nel vialetto da una porta secondaria, sormontata da un cartello su cui c'è scritto CASA VAUQUER e sotto: Pensione familiare per i due sessi e altri. Durante il giorno, una porta a grata munita di un campanello chiassoso lascia scorgere in fondo allo stretto selciato, sul muro di fronte alla strada, un'arcata di finto marmo verde dipinta da un artista del quartiere. Sotto la rientranza simulata dal dipinto, si erge una statua che rappresenta l'Amore. A guardare la vernice screpolata che la copre, gli amatori di simboli vi scoprirebbero forse un mito dell'amore parigino che si guarisce a pochi passi da lì. Sotto lo zoccolo, questa iscrizione sbiadita ricorda il tempo a cui risale quell'ornamento, per l'entusiasmo che testimonia nei confronti di Voltaire, tornato a Parigi nel 1777.
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