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«The Overcoat» in Italian

Book The Overcoat in Italian

Il cappotto

3.867 votes
✒ Author
📖 Pages32
⏰ Reading time 2 hours 30 minutes
💡 Originally published1842
🌏 Original language Russian
📌 Types Tales , Novels
📌 Genres Drama, Prose, Realism, Satire, irony, Social, Philosophical, Humor
📌 Sections Realistic novel , Social novel , Philosophical novel , Humor novel

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Il cappotto: read the book

In un ministero... ma è meglio non dire in quale. Non c'è nulla di più suscettibile dei ministeri, dei reggimenti, degli uffici e, insomma, d'ogni sorta di corpo burocratico. Al giorno d'oggi, ormai, ogni privato cittadino ritiene che in esso venga offesa tutta la società. Pare che molto recentemente un capitano di polizia non ricordo di quale città, abbia presentato un esposto in cui dice a chiare note che le istituzioni statali vanno in rovina e che il loro sacro nome viene pronunciato invano. E, come prova delle sue affermazioni, costui ha allegato all'esposto il grosso volume di un'opera letteraria dove, ogni dieci pagine, appare un capitano di polizia, in certi punti persino in stato d'ubriachezza. Perciò, a evitare ogni seccatura, sarà meglio chiamare un ministero il ministero di cui si tratta. Dunque, in un ministero prestava servizio un funzionario, un funzionario che non si può dire fosse molto importante; era anzi di bassa statura, alquanto butterato, rossiccio, persino un po' debole di vista, con una incipiente calvizie sulla fronte, con rughe da entrambe le parti delle guance e quel colore della faccia che si dice emorroidale... Che farci? la colpa è del clima di Pietroburgo. Quanto al grado (giacchè da noi bisogna innanzitutto dichiarare il grado), era ciò che viene chiamato un eterno consigliere titolare, del quale, com'è noto, si sono beffati e presi gioco in abbondanza i vari scrittori che hanno la lodevole abitudine di prendersela con quelli che non possono mordere. Il cognome del funzionario era Bašmaèkìn. Già da questo nome si vede che esso, in un tempo lontano, aveva avuto origine da una scarpa; ma quando, in quale epoca e in qual modo esso fosse derivato dalla scarpa è assolutamente ignoto. Sia il padre, sia il nonno, sia il cognato, insomma assolutamente tutti i Bašmakìn andavano in giro con gli stivali, rinnovando solo tre volte all'anno le suole. Il suo nome era: Akàkij Akakièviè. Al lettore esso parrà forse alquanto strano e ricercato, ma posso assicurare che esso non era stato affatto scelto, ma a causa di particolari circostanze non fu assolutamente possibile dare un altro nome. Avvenne precisamente così: Akàkij Akakièviè nacque verso sera, se la memoria non mi tradisce, il ventitrè di marzo. La madre, moglie d'un funzionario e ottima donna, si dispose, come si usa, a battezzare il bambino. Ella giaceva ancora nel letto, di fronte alla porta, e alla sua destra stava il padrino, uomo eccellente, Ivàn Ivànoviè Eroškìn, che prestava servizio come capufficio al senato, e la madrina, moglie d'un ufficiale di polizia, donna di rare virtù, Arìna Semënovna Belobrjùškova. Alla genitrice proposero di scegliere fra uno dei tre seguenti nomi: Mòkkija, Sòssija, oppure di chiamarlo con il nome del martire Chozdazàt.
«No,» pensò la madre, «che razza di nomi!»
Per compiacerla aprirono il calendario in un altro punto; uscirono altri tre nomi: Trifìlij, Dùla e Varachàsij.
«Ma questo è un flagello,» disse la donna, «che razza di nomi continuano a venir fuori; io, davvero, non li ho mai sentiti. Fosse ancora Varadàt o Varùch, ma Trifìlij e Varachàsij!»
Voltarono ancora la pagina, e uscirono: Pavsikàkij e Vachtìsij.
«Be', ormai vedo,» disse la donna, «che, a quel che pare, questo è il destino. Già che dev'essere così, meglio che si chiami come suo padre. Suo padre è Akàkij e che pure il figlio dunque sia Akàkij.»
In questo modo saltò fuori Akàkij Akakièviè. Il bambino venne battezzato, e durante il battesimo egli si mise a piangere e fece una smorfia, come se avesse il presentimento di diventare un giorno consigliere titolare. Così, ecco come avvenne tutto ciò. Abbiamo riportato questi fatti per far convinto il lettore che ciò accadde proprio per necessità di cose e che non si poteva assolutamente imporre un altro nome.
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